Maggiori info
LA TRACCIABILITA' ALIMENTARE
Come identificare dal lotto di produzione gli ingredienti
che abbiamo usato nella produzione
Perchè e importante strutturare la tracciabilità degli alimenti
Tracciabilità alimentare: le informazioni che sono obbligatorie
La tracciabilità alimentare, formalizzata con il Decreto Legislativo
15 settembre 2017 n. 145, è entrata in vigore sei mesi dopo la
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2017. Cosa
cambia in modo sostanziale? Al di là della maggiore trasparenza
informativa in merito alle caratteristiche del prodotto (che vanno
obbligatoriamente descritte secondo una standardizzazione europea) ora
va trascritto, insieme allo stabilimento di lavorazione anche
l’indicazione obbligatoria d’origine degli ingredienti. Considerato come
fino ad oggi oltre 1/4 della spesa risulti ancora anonimo, la normativa
è un grosso passo avanti rispetto al tema della tracciabilità
alimentare.
Il decreto prevede, per tutti i prodotti alimentari preimballati,
l’obbligo dell’indicazione sull’etichetta della sede dello stabilimento
di produzione o, se diverso, di confezionamento. L’obiettivo, infatti, è
virtuoso. Nel caso del Made in Italy, in particolare, permette di
verificare se un alimento sia stato prodotto o confezionato in Italia o
meno, il che interessa moltissimo gli shopper del bel Paese. Secondo una
consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole, l’84% dei
consumatori ritiene fondamentale conoscere, oltre all’origine degli
ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di
trasformazione.
Occhio alle sanzioni
Per la mancata indicazione sull’etichetta della sede dello
stabilimento o se non è stato evidenziato quello effettivo nel caso
l’impresa disponga di più stabilimenti le sanzioni, in caso di
inadempimento, che vanno da 2 mila a 15 mila euro. Se l’operatore del
settore alimentare dispone di più stabilimenti, è consentito indicare
tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante
punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti
non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva
(come ristoranti e mense) o all’azienda che effettua un’altra fase di
lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimento
solo sui documenti commerciali di accompagnamento.
Conservare le informazioni di tracciabilità in Food Ticket
Per mantenere le informazioni di tracciabilità degli ingredienti e renderle disponibili ai consumatori, FoodTicket prevede la possibilità di specificare il nome scientifico e l'origine dell'ingrediente.
Questi due campi, compilati insieme con la spunta su mostra in etichetta indicano al software che dopo la stampa dell'ingrediente devono essere indicati anche tutti i dati di provenienza dell'alimento. (Per il pesce ad esempio si può indicare la zona di pesca FAO ovvero il tipo di allevamento, e che tipo di strumentazione è stata utilizzata per il recupero).
Come effettuare la propria tracciabilità...
In FoodTicket è possibile effettuare la tracciabilità degli ingredienti mettendo insieme alcuni passi prima di effettuare la stampa.
In primo luogo bisogna compilare almeno un codice a barre nell'anagrafica dellingrediente, generalmente indicato sulla confezione, così da poterlo cercare comodamente con una pistola barcode durante il carico e lo scarico.
Inserire l'azienda che ci fornisce gli ingredienti
Quindi dagli Archivi --> Aziende si può procedere al censimento del nuovo fornitore premendo sul pulsante nuovo e fornendo al software un nome identificativo univoco con cui ricercarlo durante la tracciabilità degli ingredienti da esso provenienti.
Si noti che, nella maschera di inserimento della nuova azienda, va spuntata la casella 'Fornitore' e va indicato almeno un indirizzo di riferimento.
Caricare i lotti degli ingredienti arrivati
Sparando con la pistola barcode sul campo EAN FoodTicket effettua la ricerca dell'ingrediente e si posiziona sulle caselle inferiori per far indicare all'utente il LOTTO la SCADENZA ed il FORNITORE.
Compilati i campi suddetti dobbiamo scegliere come tracciare l'ingrediente. Il primo metodo è indicare le quantità discrete con cui si è scaricato come scatole o sacchi. Il secondo metodo è lasciare la quantità ad 1 e scaricare il lotto dopo averlo consumato per intero durante la produzione. Entrambi i metodi sono accettati e validi ai fini della tracciabilità.
Premendo sul pulsante carica lotto se ne registra la presenza in archivio e il software provvede a collegarlo allo storico lotti con la stampa di tutte le etichette che conterranno nel modello il campo @LOTTO ed il campo @INGREDIENTI e nella ricetta l'ingrediente tracciato.
Scaricare i lotti che sono stati consumati per intero
Una volta consumato tutto l'ingrediente per lotto o per unità, a seconda del metodo scelto in precedenza, bisogna scaricarlo dallo storico defalcandolo da quelli disponibili.
Per far questo FoodTicket ha una maschera dedicata allo scarico dei lotti (Registri --> Scarico Lotti) dove, sparato il codice dell'ingrediente utilizzato, sarà rimosso dall'anagrafica dei carichi quello con la scadenza più vicina. Ciò significa che se abbiamo caricato più lotti dello stesso ingrediente FoodTicket rimuove dai carichi quello che scade prima, provvedendo a collegare dalle etichette allo storico lotti, quelli con la scadenza subito successiva.
Continua l'esplorazione delle funzionalità di FoodTicket tornando alla Home e visionando gli altri punti